domenica 18 aprile 2010

• Dolore e commozione.

È il momento del tg mattutino. Cronaca dei funerali di Raimondo Vianello. È presente il presidente del Consiglio. Cerca di consolare Sandra Mondaini. La carezza teneramente; mentre sprona l'assemblea a fare il nome di Lui. Si alza poco a poco un coro morbido: “Raimondo”. Diretta tv.

Prosegue il tg. Tra le notizie di routine: un operaio quarantaquattrenne, nel bolognese, si è

suicidato per mancanza di lavoro e lo ha fatto proprio mentre un imprenditore lo stava per invitare ad un colloquio. Nessun 'presidente del Consiglio'. Niente diretta tv. Un uomo ha perso la speranza ed è andato ad unirsi agli ormai troppi suicidi per mancanza di speranza e di certezze per il futuro proprio e per la propria famiglia.

Amarezza e sgomento nel rinnovarsi di queste terribili diversità. la ‘voglia’ di immagine ormai dilaga e travolge un po’ tutti nella comunità: chi lancia (o fa lanciare) l’immagine e chi la riceve.

Anch’io ringrazio Vianello e sua moglie Sandra per i doni che ci hanno fatto col loro lavoro ed il loro sorriso ironico. Sono commosso.

Ma la notizia in prima battuta è il suicidio dell’operaio. Non è il solo caso, il solo dramma travolgente col quale fare i conti. Tutti: chi gestisce ogni giorno il potere; chi cerca di ‘partecipare’ per aiutare a dare speranza e risposta ai problemi di sopravvivenza che si pongono; chi può solo assistere inerme a questa frana - al momento inarrestata.

In seconda battuta è la notizia che nella mia città un altro diseredato, colto dalla disperazione, tenta il suicidio per avere una casa: per sé e per la sua famiglia. Non sa dove sbattere la testa!

Per chi si è suicidato e chi ha minacciato di farlo,mi sento partecipe e coinvolto. E vorrei che altrettanto facessero coloro che sono stati posti alla guida della comunità, ad ogni livello.

Vado a Messa.

Rinnovo il ringraziamento e la commozione per Vianello ed i suoi familiari. Partecipo al dolore ed alla sofferenza di tutti coloro che lottano per la sopravvivenza, per ritrovare la speranza ed avere certezze; anche in italia, anche a Livorno.

Mai dire ormai! Vorrei che l'antico appello del mio vecchio vescovo non fosse mai dimenticato.

Nessun commento: