mercoledì 17 febbraio 2010

• «Convertitevi e credete al Vangelo»

«Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l'avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all'esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.» [Sap 11,25-26]
"Sono parole che, in qualche modo, aprono l’intero itinerario quaresimale, ponendo a suo fondamento l’onnipotenza d’amore di Dio, la sua assoluta signoria su ogni creatura, che si traduce in indulgenza infinita, animata da costante e universale volontà di vita. In effetti, perdonare qualcuno equivale a dirgli: non voglio che tu muoia, ma che tu viva; voglio sempre e soltanto il tuo bene." [Benedetto XVI,ceneri 2010]

Mercoledì delle Ceneri. «Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio.»

Il momento nel quale ci riconosciamo come persone (della, e nella, Comunità) consapevoli dei propri limiti. Nel quale ci dovremmo mostrare ‘nudi’ ai nostri fratelli e sorelle (giovani, adulti ed anziani); dichiararci responsabili di quanto fatto fino a quel momento per ‘coltivare’ e per ‘garantire’, a noi stessi ed a ciascuno, di poter essere veramente responsabile della propria ‘fedeltà’ al progetto di Dio; impegnarci a rimediare alle nostre inefficienze ed inefficace ed a proseguire sui percorsi positivi che pure hanno caratterizzato il nostro ‘esserci’, qui ed ora.

Assistiamo ogni giorno (troppo spesso inerti o semplicemente reagendo solo a parole o con espressioni d’occasione) alla progressiva destabilizzazione, fatta dai peggiori di noi, ed al silenzio della rassegnazione. Ieri sera un vecchio amico invocava a gran voce ‘proposte’ e ‘progetti’ per riprendere un cammino smarrito in modo da fare del nostro meglio per essere preparati a servire, ad invitare anche altri alle conquiste faticose che ci hanno visto protagonisti, con le nostre famiglie e con le persone che abbiamo avvicinato nel tempo. Ricordo il film “La vita è meravigliosa”, dell’italo-americano Frank Capra. «Sottolinea con efficacia l'importanza che ha ogni buon gesto, anche piccolo, poiché in un modo o in un altro può cambiare l'esistenza di diverse persone. "La vita di un uomo è legata a tante altre vite. E quando questo uomo non esiste lascia un vuoto"». Il ‘cattivo’ Potter cerca di prevalere sul generoso Bailey, sopraffarlo in nome dell’affarismo e della prepotenza esercitata con gli strumenti in uso per dominare gli uni sugli altri. La città potrebbe giungere a chiamarsi addirittura Potterville e le persone che la abitano dei pallidi fantasmi senza speranza, che non sa più cos’è vivere ed amare. Ma Bailey si risveglia, rinasce. E tutto torna ‘vivo’.

Ceneri e Quaresima ci richiamano all’evento - tangibile e concreto - della Resurrezione del Cristo. Particolarmente in questo periodo stiamo riconoscendo la nostra fragilità e debolezza di formiche ansiose e spesso maldestre, siamo impegnati a ritrovare e ripercorrere con maggior decisione il sentiero della speranza e dell’amore; a corrispondere al progetto di Dio. Riprendiamo - insieme - la salita.


lunedì 1 febbraio 2010

• L'amore è il senso della storia


« E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi carità, non sarei nulla» [Corinzi 13,3]

L'agenzia Zenit.org, riprende le parole di Papa Benedetto. L'amore non è solo l'essenza di Dio, ma anche il senso della storia. «La "via" della perfezione "non consiste nel possedere qualità eccezionali: parlare lingue nuove, conoscere tutti i misteri, avere una fede prodigiosa o compiere gesti eroici"."Consiste invece nella carità - agape - cioè nell'amore autentico, quello che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo". Citando san Paolo, ha sottolineato che "la carità è il dono 'più grande', che dà valore a tutti gli altri, eppure 'non si vanta, non si gonfia d'orgoglio', anzi, 'si rallegra della verità' e del bene altrui". "Chi ama veramente 'non cerca il proprio interesse', 'non tiene conto del male ricevuto', 'tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta'. Alla fine, quando ci incontreremo faccia a faccia con Dio, tutti gli altri doni verranno meno; l'unico che rimarrà in eterno sarà la carità, perché Dio è amore e noi saremo simili a Lui, in comunione perfetta con Lui". "Per ora, mentre siamo in questo mondo, la carità è il distintivo del cristiano. E' la sintesi di tutta la sua vita: di ciò che crede e di ciò che fa". "L'amore è l'essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all'esistenza di ogni uomo". "L'amore è, per così dire, lo 'stile' di Dio e dell'uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all'amore di Dio, imposta la propria vita come dono di sé a Dio e al prossimo". Gesù, ha indicato, "è l'Amore incarnato. Questo Amore ci è rivelato pienamente nel Cristo crocifisso".

Mi sono guardato dentro. Quanto ho ancora da lavorare per rispondere fino in fondo a questa verità, per predispormi ad esserne humus per la Comunità!