domenica 28 marzo 2010

• Isolare e colpire!


Gli ultimi due secoli hanno visto una grandissima quantità di martiri cristiani, grandi forzature e mistificazioni sul ruolo e sugli obiettivi di chi era chiamato a rappresentare, ai vari livelli, la Comunità ecclesiale o i Movimenti che cercavano di testimoniare il Vangelo senza sottomettersi a chi, al momento, gestiva il potere.

Le persone chiamate alla guida della Chiesa ai vari livelli erano fragili, come tutti noi; ma con la scelta del sacerdozio si impegnavano in ogni momento a contenerne o eliminarne i possibili effetti degenerativi e cercavano di aiutare tutti noi a fare altrettanto offrendo consigli e rimedi che la cultura del momento poteva suggerire. Ma alcuni - una quantità marginale ma in piena esposizione - hanno infranto principi e valori, che li avevano condotti al sacerdozio, cioè ad un vincolo ‘volontario’ molto forte. Poteva essere altrimenti? Il fenomeno non poteva non manifestarsi. Per gli atti compiuti quelle persone sono state ad un tempo vittime e carnefici. La Chiesa, nel suo insieme, e Benedetto XVI hanno fatto molto bene a pronunciarsi con chiarezza sui drammatici casi emersi e che potrebbero emergere. In questi giorni si è aperta la caccia ai casi di pedofilia 'tollerata' nel 'sistema Chiesa cattolica' nel corso degli ultimi cinquant'anni puntando a pesanti interventi tendenti all'indebolimento mediatico del ruolo 'influente' del Pontefice. Ogni giorno si continua a forzare per costringere ogni episodio - lieve o grave che sia - in un alveo precostituito in modo che nella società si proceda ad una ulteriore accelerazione all'isolamento dei 'valori' cristiani, ad una libertà senza regole non contestata e ad un pesante danneggiamento del ruolo della Chiesa cattolica, ad ogni livello.

Spesso si opera come se natura e forma fossero due cose diverse e tra loro non comunicanti. Si indicavano i 'cristiani’ come persone da prendere in considerazione solo quando non se ne poteva fare a meno per un ruolo passivo (per esempio reclamandone la partecipazione passiva, come quella del solo momento elettorale o quella dell’impegno nell’associazionismo del volontariato come occasionali 'assistenti sociali' e 'benefattori professionali': cittadini e persone di serie 'B', cioè da ignorare di fatto nel momento della formazione delle decisioni pubbliche interessanti tutta la Comunità; cittadini che non dovevano ‘disturbare’ il manovratore del momento.

(Poi ci si sorprende perché spuntano come funghi venature di fondamentalismi confessionali o laicisti!)

Si cerca di colpire pesantemente il prestigio di cui godevano a livello mondiale ed europeo i vari Paolo VI e Giovanni Paolo II mentre proseguiva il silenzio generale sul numero dei martiri cristiani che cresce ogni giorno a dismisura (Da tempo si sono ormai superate le migliaia!); mentre si ignora volutamente tutto il buono che quel mondo sta secolarmente offrendo con gratuità.

Al di là dei fatti gravissimi denunciati e della durezza della condanna di ciascuno di essi da parte della Chiesa, gerarchica e non, continua l’eterno attacco: isola e colpisci più forte che puoi. Chi ne è veramente consapevole ne deve ogni giorno tener particolare conto e non offrire spazi - se può - per un quadro del genere.

4 commenti:

Ettore ha detto...

'Il figlio di Dio ci conduce verso i poveri e i sofferenti''
Benedetto XVI: ''Da Gesù il coraggio per non farsi intimidire dal chiacchiericcio''
[ultimo aggiornamento: 28 marzo, ore 11:47]

Città del Vaticano, 28 mar. (Adnkronos/Ign) - Gesù non si lascia intimidire dalle opinioni dominanti e invita l'uomo a un'ascesi verso l'alto, verso ciò che è puro. E' quanto ha detto questa mattina Benedetto XVI nel corso dell'omelia pronunciata in Piazza San Pietro in occasione della Domenica delle Palme che cade nella giornata in cui la Chiesa celebra anche la Giornata mondiale della Gioventù.
''L'uomo - ha detto il Pontefice di fronte a migliaia di fedeli radunati in Piazza san Pietro - può scegliere una via comoda e scansare ogni fatica. Può anche scendere verso il basso, il volgare. Può sprofondare nella palude della menzogna e della disonestà''. ''Gesù - ha proseguito Benedetto XVI - cammina avanti a noi, e va verso l'alto. Egli ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci conduce verso l'aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità; verso il coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che sopporta e sostiene l'altro''. ''Egli conduce - ha spiegato - verso la disponibilità per i sofferenti, per gli abbandonati; verso la fedeltà che sta dalla parte dell'altro anche quando la situazione si rende difficile. Conduce verso la disponibilità a recare aiuto; verso la bontà che non si lascia disarmare neppure dall'ingratitudine. Egli ci conduce verso l'amore, ci conduce verso Dio''.
''Dio - ha aggiunto il Papa - è uno solo in tutto il mondo, supera immensamente tutti i nostri luoghi e tempi; è quel Dio a cui appartiene l'intera creazione. E' il Dio di cui tutti gli uomini nel più profondo sono alla ricerca e di cui in qualche modo tutti hanno anche conoscenza''. Poi Ratzinger ha osservato: ''Ma questo Dio si è dato un nome. Si è fatto conoscere a noi, ha avviato una storia con gli uomini; si è scelto un uomo, Abramo, come punto di partenza di questa storia. Il Dio infinito è al contempo il Dio vicino. Egli, che non può essere rinchiuso in alcun edificio, vuole tuttavia abitare in mezzo a noi, essere totalmente con noi''.

Daniele Bettinetti ha detto...

Caro Babbo,
non concordo sulla visione troppo vittimistica. La chiesa è organizzazione e gerarchia come anche movimenti e volontariato, anche non formalizzati dentro ordini o organizzazioni ecclesiastiche. Tutte queste cose non stanno necessariamente insieme e forse la parte più "gerarchica" e sacerdotale è quella che manifesta i veri problemi, nel senso di una serena discussione su molti significati, senza paura. Cos'è il sacerdozio, come si manifesta, quali i significati, sono le domande che da decenni (forse secoli) si portano avanti. A riprova di ciò due cose, la prima è la definizione della chiesa (quella di Roma, per intendersi) come organizzazione gerarchica e non democratica, per come essa stessa si definisce, quindi per forza di cose auto-referente. La seconda è che molte organizzazioni filo cattoliche che sono nate per proteggere i più deboli ancora sono in attesa di "riconoscimento" dalla chiesa di Roma (ne sia un esempio la discussione aspra sulla Teologia della Liberazione in America Latina).
Insomma io affrontarei la cosa in modo più sereno. La chiesa (di Roma) deve capire che i tempi sono veramente cambiati e che l'approccio di fede deve acquisire una forma più vera e innovativa (ce lo disse una volta tale Gesù). Non vorrei che in tutta questa questione il problema vero che è alla ribalta (pedofilia) sia più semplicemente da ricondurre al fatto che la chiesa come organizzazione centrale è fatta da uomini a cui è impedito istituzionalmente di esprimersi pienamente per come Dio ha voluto per noi tutti. Non è l'esercizio della vita sessuale consapevole e rispettoso del compagno/compagna che porta alle deviazioni, semmai è l' "astinenza imposta" che potenzialmente può creare importanti devianze.
Oltretutto ricordo che le donne non hanno il minimo potere nella chiesa e per motivi ancora poco giustificabili ai più, non hanno diritto al sacerdozio. Quindi è un'organizzazione autoreferente dove le donne non hanno parte per le decisioni importanti. In questo la società civile è andata un attimino un po' più avanti, hai voglia di ricordare il ruolo di Maria nella dottrina cattolica. Quindi chi lo sa, magari una rivisitazione del sacerdozio (maschile e femminile) intanto sarebbe un passo importante, come anche l'apertura ad un pieno ruolo della donna in ambito ecclesiastico. Servirebbe più di dichiarazioni difensive, seppur giustificabili, che "anziani sacerdoti" fanno a cominciare dal papa nell'omelia di oggi.

Per scherzare invio link ad un'opera importante di un cattolico, Erasmo da Rotterdam, che alla sua epoca non fu capito ma che mi sembra molto attuale: Moriae Encomium http://it.wikisource.org/wiki/Elogio_della_Follia

Ciao,
Daniele

Ettore ha detto...

Portavoce vaticano: da questa crisi, l'autorità del Papa esce rafforzata
Editoriale di padre Federico Lombardi S.I. alla "Radio Vaticana"

CITTA' DEL VATICANO, domenica, 28 marzo 2010 (ZENIT.org).- Pubblichiamo l'editoriale diffuso ai microfoni della "Radio Vaticana" dal suo direttore generale, padre Federico Lombardi, S.I., che è anche direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
* * *
La questione degli abusi sessuali su minori da parte di membri del clero cattolico ha continuato ad essere largamente presente sui media di molti Paesi, in particolare in Europa e in America del Nord anche negli ultimi giorni, dopo la pubblicazione della lettera del Papa ai cattolici irlandesi. Non è una sorpresa. L'argomento è di natura tale da attirare di per sé l'attenzione dei media, e il modo in cui la Chiesa lo affronta è cruciale per la sua credibilità morale.
In realtà, i casi portati all'attenzione del pubblico sono avvenuti generalmente diverso tempo fa, anche decenni addietro, ma riconoscerli e farne ammenda nei confronti delle vittime è il prezzo del ristabilimento della giustizia e di quella "purificazione della memoria" che permette di guardare con rinnovato impegno, e insieme con umiltà e fiducia al futuro.
A questa fiducia contribuiscono i numerosi segnali positivi venuti da diverse Conferenze episcopali, vescovi e istituzioni cattoliche di vari Paesi nei diversi continenti: le direttive per la corretta gestione e la prevenzione degli abusi, ribadite, aggiornate e rinnovate in Germania, Austria, Australia, Canada, e così via.
In particolare una buona notizia è rappresentata dal settimo rapporto annuale sull'applicazione della "Carta per la protezione dei bambini e dei giovani" della Chiesa negli Stati Uniti. Senza indulgere a compiacimenti fuori luogo, non si può non riconoscere lo sforzo straordinario di prevenzione compiuto con numerosissimi corsi di formazione e training sia per i giovani sia per tutto il personale pastorale ed educativo, e si deve prendere atto che il numero delle accuse di abuso è sceso nell'ultimo anno di oltre il 30%, la maggior parte delle quali riguarda fatti di oltre trent'anni fa. Senza entrare in altri dettagli, si deve riconoscere che le misure decise e in corso di attuazione si stanno manifestando efficaci.
La Chiesa negli Stati Uniti ha preso la strada buona per rinnovarsi. Questa ci pare una notizia importante nel contesto dei recenti attacchi mediatici, che hanno provocato indubbiamente dei danni.
Ma a un osservatore non superficiale non sfugge che l'autorità del Papa e l'impegno intenso e coerente della Congregazione per la Dottrina della Fede ne escono non indeboliti, ma confermati nel sostenere e orientare gli episcopati nel combattere ed estirpare la piaga degli abusi dovunque si manifesti.
La recente lettera del Papa alla Chiesa di Irlanda ne è una testimonianza intensa che contribuisce a preparare il futuro attraverso un cammino di "guarigione, rinnovamento, riparazione". Con umiltà e con fiducia, in spirito di penitenza e di speranza, la Chiesa entra ora nella Settimana Santa e domanda la misericordia e la grazia del Signore che soffre e risorge per tutti.

Ettore ha detto...

Caro Daniele,
difronte a certi luridi personaggi non si può che inorridire. Bene ha fatto la Chiesa già dall'epoca di Papa Wojtila ad agire duramente contro costoro ed a favore delle vittime. Bene sta facendo, oggi, a proseguire e rendere ancor più incisiva la sua azione in ogni direzione. Non è un caso che Benedetto XVI, alla Via Crucis del Colosseo prima della sua elezione a Papa, parlò di 'sporcizia' a 360° di cui dovevamo fare ammenda, interna e pubblica, e dovevamo agire in profondità ancor maggiore per prevenire(quindi reimpostare la selezione e la sorveglianza). Quindi 'tolleranza zero' e 'prevenzione'! Nessuna sottovalutazione o 'tenerezza', dunque! Quello che tu chiami 'vittimismo' è solo un richiamo a non buttar via il bimbo con l'acqua sporca, vale per i cristiani come per tutti gli altri. Tutto qui. Si è sempre molto turbati difronte a fenomeni di questo genere; quando accadono in ambiente familiare o in ambienti sulla cui autorità morale contiamo (comunque si identifichino, confessionali o laici).
Babbo