mercoledì 29 luglio 2009

: «Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato»



Il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace, che si celebrerà il 1 gennaio 2010, sarà dedicato al tema: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato". Il tema scelto dal Papa intende sollecitare una presa di coscienza dello stretto legame che esiste nel nostro mondo globalizzato e interconnesso tra salvaguardia del creato e coltivazione del bene della pace. Tale stretto e intimo legame è, infatti, sempre più messo in discussione dai numerosi problemi che riguardano l'ambiente naturale dell'uomo, come l'utilizzo delle risorse, i cambiamenti climatici, l'applicazione e l'uso delle biotecnologie, la crescita demografica. Se la famiglia umana non saprà far fronte a queste nuove sfide con un rinnovato senso della giustizia ed equità sociali e della solidarietà internazionale, si corre il rischio di seminare violenza tra i popoli e tra le generazioni presenti e quelle future. Seguendo le preziose indicazioni della lettera enciclica Caritas in veritate, (48-52) il
messaggio papale sottolineerà l'urgenza che "la tutela dell'ambiente deve costituire una sfida per l'umanità intera: si tratta del dovere, comune e universale, di rispettare un bene collettivo", destinato a tutti, impedendo che si possa fare impunemente uso delle diverse categorie di esseri come si vuole. È una responsabilità che deve maturare in base alla globalità della presente crisi ecologica e alla conseguente necessità di affrontarla globalmente, in quanto tutti gli esseri dipendono gli uni dagli altri nell'ordine universale stabilito dal Creatore. Se si intende coltivare il bene della pace, si deve favorire, infatti, una rinnovata consapevolezza dell'interdipendenza che lega tra loro tutti gli abitanti della terra. Tale consapevolezza concorrerà a eliminare diverse cause di disastri ecologici e garantirà una tempestiva capacità di risposta quando tali disastri colpiscono popoli e territori. La questione ecologica non deve essere affrontata solo per le agghiaccianti prospettive che il degrado ambientale profila: essa deve tradursi, soprattutto, in una forte motivazione per coltivare la pace.

(©L'Osservatore Romano - 30 luglio 2009)

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